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🌑 Lo spazio della seduta psicologica: confine inviolabile, territorio di verità




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La psicologia autentica non è un ornamento culturale, non è una moda, non è un’etichetta da esibire. È un atto radicale di incontro tra due esseri umani.Uno si affida, si spoglia delle proprie difese, porta nella stanza ciò che non mostra a nessuno. L’altro ascolta, custodisce, interpreta e accompagna.

La seduta psicologica è questo: un territorio sacro, fondato su regole etiche, deontologiche e giuridiche che non sono negoziabili. È un confine che nessuno può attraversare senza diritto. È lo spazio dove il dolore trova voce, dove la parola può uscire dal silenzio, dove la fragilità si trasforma in dignità.

Chi entra in questo spazio sa che ogni gesto, ogni parola, ogni segreto, resta custodito. La riservatezza non è una formula burocratica: è la pietra angolare del patto psicologico, la condizione indispensabile affinché la persona possa sentirsi al sicuro. Violare questo spazio, anche solo per un istante, significa distruggere la fiducia che lo sostiene.

Per questo motivo, qualsiasi comportamento che contraddica questi principi è incompatibile con la relazione terapeutica.La psicologia autentica non può essere piegata, falsificata, manipolata o comprata. Chi non rispetta le regole invalida in modo definitivo la possibilità di un lavoro insieme.

Chi non può trovare posto in questo spazio

Nella mia pratica clinica come psicologo a Palermo, ho sempre scelto di dedicarmi a chi soffre psicologicamente e desidera, con coraggio, affrontare un cammino di consapevolezza e trasformazione.Proprio per coerenza etica e metodologica, esistono criteri chiari di esclusione.

Non accolgo:

  • chi si avvicina allo psicologo come moda, come esperienza da “provare”, come palcoscenico narcisistico o come brand da indossare;
  • soggetti con pulsioni maligne o coinvolti in attività criminali o pedofile;
  • individui violenti, sadici o aderenti a ideologie sessiste, razziste o disumanizzanti;
  • manipolatori seriali, negazionisti affettivi e “cercatori di certificati”;
  • persone che attribuiscono al denaro il potere di comprare compiacenza, scambiando la competenza con servilismo;
  • chi utilizza sistematicamente la menzogna, seduzione manipolativa o teatralità patologica;
  • falsi pazienti mossi da curiosità, vantaggi professionali o desiderio di rubare il metodo.

Che cos’è davvero una seduta psicologica

La seduta non è un colloquio qualunque. Non è una chiacchierata tra amici, non è un dispensatore di consigli.È un luogo simbolico, un tempio laico in cui due persone si incontrano con una sola regola: la verità.
È come il ventre materno: un contenitore protetto, intimo, dove la vita psichica può respirare senza minacce esterne, dove il tempo scorre in un modo diverso, dove ciò che è fragile può crescere e trovare forma.Dentro questo spazio, il paziente può tornare a sé, riscoprendo la possibilità di nascere di nuovo, senza le pressioni del giudizio, senza il peso degli sguardi esterni.
Per il paziente, la seduta è lo spazio dove portare ciò che altrove non può essere detto. È il luogo in cui il dolore smette di essere segreto, in cui la solitudine trova ascolto, in cui le ferite possono emergere senza giudizio. È il solo spazio in cui non c’è bisogno di difendersi.
Per lo psicologo, la seduta è un compito e una responsabilità: accogliere senza compiacere, ascoltare senza giudicare, interpretare senza manipolare. È un atto di custodia della parola altrui, un impegno a non tradire mai la fiducia ricevuta, un dovere etico che non conosce eccezioni.
Per entrambi, paziente e psicologo, la seduta è un patto di libertà: un territorio comune in cui non valgono le logiche del potere, del denaro, della seduzione o della menzogna.È lo spazio dove la persona può diventare più libera e avviare un percorso autentico di crescita personale.

La mia scelta

Ho scelto, e continuerò a scegliere, di difendere questo spazio con fermezza assoluta. Non accolgo chi cerca nello psicologo un complice, un teatro o un diversivo intellettuale. Dedico il mio lavoro solo a chi desidera davvero intraprendere un percorso di verità, di responsabilità e di evoluzione personale.
Il percorso psicologico non è un favore, non è un lusso, non è un trucco. È un viaggio interiore che richiede coraggio.La mia porta è aperta solo per chi sceglie questo cammino con rispetto, con serietà e con desiderio autentico di trasformazione.


✨ La stanza dello psicologo non appartiene al terapeuta né al paziente: appartiene al loro incontro.È un terreno comune che nessuno può profanare. È un confine sacro che protegge la libertà interiore.E chi non lo rispetta, non può entrarvi.
Regole e responsabilità
La mia professione è vincolata da regole precise, stabilite dal Codice Deontologico e dalle normative vigenti.Queste regole non sono opzionali: tutelano la persona, lo psicologo e la relazione terapeutica stessa.
Nel momento in cui si ravvisano comportamenti che configurano reati, lo psicologo ha il dovere – oltre che il diritto – di interrompere il percorso e, laddove previsto, di procedere con le segnalazioni o denunce necessarie. Perché la libertà del paziente, la dignità del paziente,  la dignità della professione e il rispetto della legge sono indissolubilmente legati.ella professione e il rispetto della legge sono indissolubilmente legati.
 
 
 

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dott. Daniele Russo, Psicologo Clinico regolarmente iscritto

all’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana (n. 3685 sez. A - 07.06.2006)

assicurato con polizza RC professionale AUPI (n. 2020/03/2425586)

Tipo soggetto: Ditta Individuale

Tipo attività: 869030 – Attività svolta da Psicologi

Indirizzo: Largo Montalto, 5, Palermo (PA)

Telefono: 349.81.82.809

Studio: 

L.go Montalto - 5 (trav. Via U. Giordano)

90125

Palermo 

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