dott. Daniele Russo
Psicologo Psicoterapeuta Palermo
Aiuto Specialistico Serio per Adulti, Bambini e Adolescenti, Coppie


largo Montalto, 5 Palermo
cell: 3498182809
La mia metodologia: psicologia clinica autentica, una corda da afferrare, non una gabbia che intrappola.
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Da oltre vent’anni offro alle persone un luogo sicuro, competente e profondamente umano in cui potersi ascoltare, ritrovare, guarire.
La prima volta che aprii la porta del mio studio a una paziente, ero giovane, emozionato, con il cuore che batteva forte e l’illusione di potermi rifugiare nei manuali.
Nei giorni precedenti avevo ripassato tutto — ogni riga, ogni schema, ogni protocollo sul primo colloquio — come se la teoria potesse salvarmi dall’impossibilità di prevedere e controllare l’incontro umano.
Si chiamava Yole. Aveva 25 anni.
Si sedette. Le chiesi semplicemente: “Come mai siamo qui oggi?”
E lei, senza dire una parola, scoppiò a piangere.
In quell’attimo, nella mia mente i libri svanirono e l e certezze acquisite si frantumarono.
Cercavo nella mente un riferimento, un appiglio, una linea guida — “Cosa fare quando la paziente scoppia a piangere e non riesce a parlare?” — ma non c’era niente. Nessun manuale poteva salvarmi.
Fu allora che compresi: dovevo agire.
Dovevo attuare un’azione clinica.
Sono profondamente grato a Yole.
Lei non lo sapeva che era la mia prima paziente e che ero inesperto, insicuro, fragile.
Lei si è affidata a me e ha condiviso con me la sua disperazione.
Grazie a lei ho capito che in questo lavoro non si tratta di applicare un protocollo, ma di sentire e agire.
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Lo psicologo è proprio come un chirurgo che ha davanti a sé bisturi di ogni forma e misura, ma resta la sua mano a fare la differenza. Perché puoi possedere mille bisturi, tutti perfettamente affilati. Ma se la mano trema, se manca il tocco, il talento, il coraggio di affondare e poi ricucire, quegli strumenti restano freddi e inutili
Nel mio campo, esistono teorie raffinate, modelli impeccabili, protocolli lucenti. Ma sono solo cornici vuote da appendere al muro se chi le applica non sa essere prima ancora di fare. Il gesto terapeutico è un atto umano, non meccanico. Un incontro vivo tra due coscienze, non l’applicazione sterile di un algoritmo.

Nel mio lavoro non mi limito a contenere un sintomo, ma accompagno la persona nella riscoperta autentica di sé, della propria forza interiore, della possibilità reale di tornare a vivere con dignità, consapevolezza e libertà secondo i suoi desideri. Ho sempre ritenuto che la patologia/situazione.problema crea una rottura nel reale percorso di vita del/della paziente è compito prioritario è proprio quello di ridare alla persona/minore/coppia il suo vero cammino di vita.
​Credo in una psicologia che cura davvero: che non etichetta, non riduce, non standardizza, ma accoglie la complessità con rispetto e precisione. Una psicologia che trasforma il dolore in comprensione, la paura in direzione, la fragilità in fondamento di rinascita.
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​Come accadde L. una giovane donna che si rivolse a me, quando aveva solo 23 anni. Studentessa brillante di matematica, eppure paralizzata da attacchi di panico che le toglievano il respiro e ogni progetto di vita.
Aveva smesso di uscire, di viaggiare, di immaginarsi altrove.
Il solo pensiero di un trasferimento fuori dalla sua città era fonte di terrore, un'idea impensabile.
Il nostro percorso fu intenso, profondo, a tratti faticoso. Ma ce l'abbiamo fatta!!
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Molti anni dopo, in un giorno qualsiasi, ricevetti un messaggio da lei.
Temevo fosse un'emergenza, una recidiva.
Invece, un’immagine silenziosa che diceva tutto:
"ho ripreso in mano la mia vita."​​
Quella foto, quel cielo, quella nuova città erano la prova che il cambiamento non è un'illusione. È un cammino possibile.
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Grazie a Lei e a tutti i miei pazienti che mi hanno dato l'onore di prendermi carico da specialista della cosa più preziosa che possediamo, ovvero, la salute mentale.
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Dopo oltre vent’anni di esperienza clinica, anche in casi che molti consideravano “impossibili”, posso permettermi di raccontare — con lucidità e responsabilità — la mia metodologia di lavoro.
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Utilizzo spesso una metafora, semplice ma potente, per spiegare il senso profondo del percorso terapeutico che propongo:
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Prima cosa: sei nelle sabbie mobili. Ti senti soffocare, bloccato, intrappolato.
- Ok, fammi capire come si chiamano queste sabbie (diagnosi. fammi fare il mio lavoro non è affar tuo etichettarti)
Ti lancio delle corde (riflessioni/osservazioni/riformulazioni cliniche/interpretazioni), afferrale (co-costruzione di significati) .
Seconda cosa: una volta fuori, non ti lascio solo. Ti aiuto a rimetterti in piedi. Esaminiamo insieme dove ti sei ferito, cosa ha provocato dolore, e iniziamo a prendercene cura, con strumenti clinici seri, rispettosi, mirati (in linea con l’approccio della Ricerca-Intervento rappresenta l’avvio concreto di un processo trasformativo, coerentemente con i principi cardine della Psicologia e dell’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità "Psychological interventions implementation manual: integrating evidence-based psychological interventions into existing services (2024)" che sostiene che ogni intervento deve essere tempestivo, mirato e incentrato sul benessere del paziente, soprattutto, in situazioni di emergenza o di salute mentale critica e/o sintomi acuti e/o rischia un aggravamento della sua condizione);
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Terza cosa: Cammina, ma con slancio.
Ma sempre nella direzione che TU scegli. Il mio compito non è guidarti dove voglio io, ma stare al tuo fianco mentre tu vai dove desideri arrivare. E questo è fondamentale: non sono tuo padre, né tua madre. Non sono un amico, né un confidente.
Sono uno Psicologo.
Non ti manipolo, non ti seduco, non decido per te. Mi metto accanto, mai sopra. Resto nella mia funzione, con rigore e rispetto, perché la tua mente, la tua volontà e la tua autonomia meritano uno spazio intatto e assoluto rispetto.
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Quarta cosa: stai camminando e anche benissimo, devo dire.
​Prosegui nel tuo cammino e non perderti mai più.
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Questa è la mia etica, questa è la mia metodologia: attuare sin dal primo colloquio clinico le prime procedure interpretative/indicazioni cliniche/comunicazioni per iniziare a dare forma alla situazione che sta creando sofferenza, per affrontare i sintomi più urgenti e per costituire pensieri utili e condivisi e/o possibili azioni che il soggetto deve attuare per produrre sollievo dal disagio psicologico.
Ed è così che, da oltre vent’anni, aiuto le persone a risalire e a tornare a vivere. E ci riesco.
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Se senti che è arrivato il momento di prenderti cura di te e stai cercando lo psicologo giusto - te lo dico senza arroganza o presunzione - lo hai trovato.
Sono pronto ad accoglierti con serietà, delicatezza e con una visione clinica solida, profonda, maturata in anni di esperienza sul campo.
Sei nel posto giusto.
Qui troverai ascolto autentico, direzione chiara e un percorso costruito con rigore metodologico
pensato solo per te, per ciò che sei e per ciò che stai attraversando.
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Non aspettare oltre, sei chiamato a vivere e a stare bene.
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