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🧠 Disturbo da Attacco di Panico: Le Nuove Frontiere della Cura e della Comprensione (2024-2025)






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Dott. Daniele Russo – Psicologo clinico | Palermo


Ci sono esperienze che non si spiegano facilmente. Il cuore che accelera all’improvviso Il respiro che si fa corto, come se il mondo collassasse in pochi centimetri d’aria. La sensazione — assurda e terribilmente reale — di morire, impazzire o perdere il controllo.


Questa è la realtà quotidiana per milioni di persone che soffrono di disturbo da attacco di panico. Una realtà spesso invisibile, sottovalutata, patologizzata in fretta, oppure gestita in modo standardizzato, senza ascolto né profondità.

Eppure, qualcosa sta cambiando.

Le ricerche scientifiche degli ultimi anni stanno trasformando la nostra comprensione del panico, offrendo nuove strade terapeutiche, ma soprattutto una visione più umana e completa del dolore psicologico.


🔬 Il panico non è solo ansia: nuove scoperte neuroscientifiche

Nel 2025, la psichiatria e le neuroscienze hanno ampliato lo sguardo. Non si parla più soltanto di “ansia” o “stress”. Il panico viene esplorato anche come fenomeno neuroinfiammatorio, immunitario e psico-somatico.

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha rivelato come gli astrociti – cellule gliali fino a pochi anni fa trascurate – siano coinvolti nella regolazione dell’umore e nel circuito cerebrale della paura. La loro attivazione anomala potrebbe contribuire non solo alla depressione, ma anche a episodi acuti di panico.

Altri studi hanno mostrato come l’iperattività dell’amigdala, combinata con una disfunzione della corteccia prefrontale, generi una risposta “di allarme” sproporzionata rispetto agli stimoli reali. Il corpo, in quei momenti, non mente: reagisce come se fosse in pericolo, anche se non c’è alcuna minaccia concreta.


🤖 Tecnologie e IA: verso terapie personalizzate

Un altro aspetto innovativo riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale. Software avanzati stanno aiutando i clinici a tracciare modelli respiratori, segnali biometrici e ricorrenze sintomatologiche. Dispositivi indossabili hanno raggiunto il 97% di accuratezza nel riconoscere il respiro individuale — quasi fosse un’impronta digitale.Questi strumenti non sostituiscono il terapeuta, ma offrono nuove chiavi diagnostiche e predittive, personalizzando l’intervento.

Anche tecniche non invasive di stimolazione cerebrale e biofeedback stanno dimostrando efficacia nella gestione della crisi acuta e nel riequilibrio autonomico.


🌱 Psicoterapia del panico: tra corpo, relazione e significato

Escludendo gli approcci più basati su studi su topi come la terapia cognitiva ed EMDR, la psicoterapia del panico oggi si muove in direzioni più complesse e stratificate. Mindfulness clinica, approcci psicodinamici e umanistici, terapie basate sulla presenza corporea e sull’elaborazione del trauma stanno rivelando nuovi orizzonti di senso.


Un articolo pubblicato nel 2024 su Psychological Applications and Trends ha mostrato come l’approccio psicodinamico, centrato sul significato profondo dell’angoscia, possa aiutare a ricostruire il Sé fratturato dietro il sintomo.Non si tratta solo di spegnere un incendio, ma di capire perché è scoppiato, dove si è originato e cosa continua a tenerlo vivo.


Nel mio studio a Palermo, lavoro da anni con pazienti che soffrono di panico. Ogni caso è diverso. C’è chi ha iniziato dopo un lutto, chi dopo un cambio improvviso, chi senza un apparente motivo. Ma in ognuno di loro — prima ancora della diagnosi — riconosco una battaglia silenziosa per restare vivi, presenti, liberi.


🔍 Oltre la crisi: verso un nuovo modello di cura


Le evidenze scientifiche più recenti ci impongono un cambio di paradigma. Il panico non è un semplice “disturbo da trattare”, ma un messaggio da ascoltare.Un'espressione profonda di disagio emotivo, biologico e relazionale, che richiede un approccio interdisciplinare, empatico e rigoroso.

Le ricerche del 2025 ci dicono che non basta una pillola, né una tecnica standard. Servono percorsi terapeutici personalizzati, strumenti clinici solidi, presenza umana e tempo reale.


📍 Conclusioni: Il panico ha un volto. E merita rispetto.

Quando parliamo di attacchi di panico, non parliamo solo di neurotrasmettitori o tecniche di rilassamento.


Parliamo di vite sospese, di persone che temono di uscire, di lavorare, di vivere.Di giovani e adulti che si sentono “strani”, “sbagliati”, “fragili”.

Il mio lavoro, come psicologo clinico, è prima di tutto restituire dignità.

Costruire, insieme, uno spazio in cui il panico possa parlare senza essere zittito. Un luogo in cui, lentamente, chi ha vissuto l’inferno possa tornare a fidarsi del proprio corpo, del proprio mondo, di sé.


Se stai attraversando un momento difficile o se il panico ha iniziato a condizionare la tua vita, non sei solo. Esistono percorsi clinici efficaci, pensati per te. Io sono qui per accompagnarti.

Dott. Daniele RussoPsicologo clinico | Diagnostica avanzataPalermo – Studio privato www.danielerussopsicologo.it


“Quando la mente urla, il corpo ascolta. E il terapeuta deve essere lì.”

 
 
 

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